Ci sono numerosi modi per governare i lavori di un Consiglio Comunale. Uno è quello delle prove di forza della maggioranza forte dei propri numeri, un altro è quello di una condivisione preventiva di alcuni punti fondamentali per la città che di solito potrebbero riscontrare il consenso di tutti, nonostante potrebbero bastare i numeri della sola maggioranza.
E’ una questione di scelte sulle quali è utile soffermarsi.
Nel Consiglio Comunale di Conversano aleggia, da qualche tempo, un’impronta leghista da parte di alcuni suoi esponenti dell’opposizione. Abbiamo ascoltato dichiarazioni molto esplicite da parte di un consigliere in particolare: “Io sono contrario all’accoglienza”, solo per fare un esempio, che è il contrario della nostra cultura e storia. Una simile dichiarazione rende vano ogni possibile tentativo di collaborazione con chi riporta nell’assise comunale dichiarazioni di questo tipo o altre ancora più pericolose, di cui Oggiconversano ha già parlato. Ma l’opposizione consiliare non è fatta solo di questo. Contiene al proprio interno elementi positivi sui quali le parti devono lavorare. Non sempre è stato così nell’ultimo decennio con un’amministrazione che per la maggior parte dei casi ha voluto strafare fino ad ignorare, a volte, l’altra parte dell’emiciclo che comunque rappresentava una parte di città. E nonostante questa impostazione di base, sono stati numerosissimi i casi in cui le parti si sono incontrate e hanno collaborato producendo provvedimenti utili alla comunità, grazie al lavoro certosino e disinteressato di alcuni consiglieri. Basta ricordare l’approvazione del regolamento che mise fine alla possibile invasione di distributori di carburante in città, oltre quella colpevolmente consentita in via Gobetti, e che avrebbe riaperto ferite urbanistiche dopo che si era provveduto a chiuderne alcuni. Giova ricordare l’approvazione del regolamento delle Unioni Civili, dopo un dibattito appassionante sia in città che in Consiglio Comunale e che vide l’approvazione del provvedimento in maniera trasversale essendo quella questione legata a convinzioni personali. E ancora si può continuare con l’approvazione all’unanimità del regolamento per il testamento biologico o il registro degli amministratori di sostegno. E tanti provvedimenti ancora.
Ciò fu possibile senza alcun inciucio politico o commistione di nessun tipo. Ognuno secondo la propria coscienza, a ognuno secondo la propria volontà di servire la città.
E’ tempo di accantonare le polemiche elettorali e post elettorali. Troppo rancore si percepisce in maniera accentuata dopo un risultato che comunque ha consacrato i governanti e coloro che sono stati chiamati, invece, a controllare il lavoro dell’amministrazione comunale. Se la città non ha sentito l’esigenza di riconfermare chi aveva governato per dieci anni una motivazione ci sarà. E, non per voler dare consigli non richiesti, ma chi perde di solito deve analizzare le cause della propria sconfitta elettorale prima di riversare la propria rabbia sui vincitori. Un po’ come, a parti invertite, non ha ancora fatto a livello nazionale il centrosinistra che stenta a fare analisi e autocritica del proprio insuccesso.
La nostra città, in questo momento, si trova in un momento cruciale. Attende con convinzione un cambiamento sostanziale rispetto al recente passato. Attende provvedimenti di pianificazione territoriale che la riporti nell’alveo delle idee lunghe circa lo sviluppo del proprio territorio; attende di condividere la posizione circa le modalità di gestione dei rifiuti e il destino di contrada Martucci; attende di capire se il poliambulatorio (PTA) debba finalmente essere definito tale dopo che grazie al lavoro di molti in passato, i locali dell’ex ospedale sono muniti di sale operatorie e risonanza magnetica che ne fanno un poliambulatorio con enormi potenzialità tutte da esprimere; attende di conoscere la risoluzione della restituzione della TARI riferita al 2014, anno del pasticcio di cui ancora se ne pagano le conseguenze. Su questi argomenti l’amministrazione comunale sta lavorando e forse sarebbe opportuno cominciare una fase nuova di confronto con le opposizioni che, però, devono mostrarsi consapevoli del proprio ruolo che è quello di fare le pulci (a chi lo dite) ma anche quello di possedere una visione che vada oltre la battuta proferita in Consiglio Comunale.
Su questo e tanto altro si deve aprire un confronto reale, serio e costante tra maggioranza e opposizione.
Per concludere una proposta operativa: ci sono due argomenti che hanno caratterizzato questi primi mesi del nuovo corso, creando non poche polemiche. Il primo è quello dei grandi eventi da organizzarsi nel nostro centro storico, il secondo riferito alla gestione degli spazi destinati ad attività motorie e che vedono protagoniste le associazioni sportive.
Almeno personalmente ho verificato che si tratta di argomenti sensibilissimi e generatori di polemiche anche a volte feroci. C’è un evidente bisogno di regolamentazione e di volare alto anche su questo. Parlare di eventi non può non partire dalle considerazioni da fare per una Città d’Arte; parlare di gestione di spazi pubblici per l’attività motoria non può non prevedere un’idea lunga sulla creazione delle condizioni per una città dove il benessere psicofisico si trasformi in un “bene comune”.
Su queste due argomentazioni è bene che si avvii il confronto e a farlo siano sia le parti politiche fuori dalle mura del Municipio che l’amministrazione comunale coinvolgendo l’intero Consiglio.
Penso ci siano le condizioni, le menti e le energie giuste, bisogna condire il tutto con le volontà e le visioni. Sarà una mia convinzione, ma può essere il modo per guardare in faccia la città e farla crescere. Al di là delle polemiche sulle luminarie natalizie che hanno fatto perdere di vista l’essenza del Natale. Lo ricordo a tutti, da laico: il Natale, il nostro Natale, non sono le majorette ma rimangono le nostre tradizioni (non è una brutta parola) e il nostro “Tu scendi dalle stelle”. Il resto è spettacolo al quale ognuno rimane libero di partecipare.
Caro Gianluigi,
ho letto con attenzione il tuo editoriale che condivido nelle sue linee generali ma che mi permetterai di stigmatizzare relativamente ad alcuni passaggi. Come sai sono iscritto al PD locale e pertanto purtroppo in consiglio comunale non vi è alcuna forza politica a rappresentarmi. Le motivazioni per cui il Pd non è riuscito ad entrare in consiglio sono molteplici, ma non è secondaria quella di chi ha considerato il partito come una camera d’albergo dalla quale poter entrare ed uscire a proprio piacimento facendo mancare al partito voti fondamentali pur essendo essi iscritti al partito. Ma questo è un problema nostro, pur se non secondario rispetto al tuo auspicio, che condivido, al dialogo e confronto. Con noi del PD potrà avvenire solo fuori dal consiglio. Volendo tornare al tuo editoriale mi preme evidenziare quanto segue:
1. E’ sacrosanto che su alcune questioni la maggioranza cerchi la convergenza di tutto il consiglio comunale. Ora quello della cittadinanza onoraria ai minori di immigrati nati in Italia, per la sua importante valenza politica e simbolica piuttosto che pratica, appartiene senza dubbio a questa categoria di provvedimenti. Il fatto che non sia stato approvato è un fatto gravissimo. Ancor più grave è il fatto che non solo non è stato approvato all’unanimità come sarebbe stato auspicabile in un paese civile, ma che la maggioranza non è stata in grado di approvarlo con i sui voti, che come ricordavi all’inizio possiede. Evidentemente questo voto apre, a mio modesto parere, un problema politico serio interno alla maggioranza che sarebbe miope negare.
2. Circa l’impronta leghista che aleggia in consiglio comunale purtroppo questa aria aleggia in tutto il Paese e nel mondo intero. Ma, tornando a noi ed al consiglio, sembrerebbe che tu la ravvisi solo in alcuni settori dell’opposizione. Se il provvedimento della cittadinanza onoraria non siete riusciti ad approvarlo nemmeno come maggioranza credo sia lapalissiano affermare che quell’impronta leghista aleggia anche fra di voi. Del resto alcuni “rumors” lo asseriscono.
3.E’ importante e condivisibile il tuo appello a quelle forze dell’ opposizione disponibili ad un dialogo costruttivo, ma che questo non sia un tentativo per prepararsi a nuove maggioranze a pochi mesi dalle elezioni. Anche qui i “rumors” cominciano a propagare i loro spifferi. Per favore, in nome della coerenza che ti riconosco, non consentire che anche questo consiglio comunale diventi una camera d’albergo. Governate con la maggioranza che ha vinto le elezioni e solo con quella.
4. circa le criticità che evidenzi e ‘l’importanza delle attività motorie e della gestione dei suoi spazi, consentimi di affermare che finora in questa materia la maggioranza ha dato prova di approssimazione, settarismo e scarsa conoscenza dei problemi.
5. personalmente ma credo tutto il PD siamo pronti ad un dialogo, ovviamente fuori dal consiglio, per dare se richiesto il nostro contributo sui temi da te elencati.
un caro saluto
piero montefusco