Con indifferenza, freddezza e distacco la città, comprese le istituzioni politiche e sportive e il mondo delle imprese, ha accolto la rinuncia dell’Amatori Conversano al palcoscenico più importante: la Serie A1. Nessuna reazione si registra, infatti, al freddo comunicato della società che, manifestando difficoltà economiche, annuncia sui social l’abbandono. Una rinuncia non da poco, visto che parliamo del più importante e glorioso club femminile pugliese e del club che negli ultimi 10 anni ha regalato alla città tutto il possibile: 2 scudetti (2014-15, 2015-16), 4 Coppe Italia (2014-15, 2015-16, 2016-17, 2017-18) e 3 Supercoppe Italiane (2014-15, 2015-16, 2016-17) cui vanno aggiunte discrete presenze nelle coppe europee oltre scudetti giovanili e titoli regionali a ripetizione.
Ciononostante, la formazione conversanese sparirà dalla massima serie: non ci sono soldi per la squadra femminile. Ad ufficializzare la notizia, con una nota su facebook, sono il presidente Peppino Roscino e l’allenatrice Enza Fanelli, la coppia che negli ultimi anni, con enormi sacrifici ha sostenuto le due società, la femminile e la maschile, portandole entrambe, nell’ultima stagione, ad un passo dallo scudetto. Uno sforzo sovrumano che questi benemeriti concittadini, per ovvie ragioni, non riescono più a sostenere. “E’ stata una decisione dolorosa e sofferta, purtroppo necessaria”, ammette Roscino che, tuttavia, fa sapere che non abbandonerà e non potendo far fronte ad una A1, ripartirà dall’A2 con le ragazze dell’under 17 vice-campione d’Italia: “Ci sono alcune ragazze molto interessanti che pian piano stanno crescendo, sulle quali abbiamo il dovere di concentrare i nostri obiettivi per i prossimi anni. La speranza è che si possa formare il Conversano del futuro con la maggior parte dei talenti tutti made in Conversano”. Dello stesso tenore la dichiarazione della Fanelli: “Sono stati anni bellissimi, fatti di gioie indescrivibili. Abbiamo ottenuto il massimo con le nostre ragazze, ma oggi devo purtroppo prendere atto che per questa squadra si è chiuso un ciclo vincente. Da oggi si riparte da zero, io per prima lavorerò sodo per far crescere nel minor tempo possibile le giovani ragazze preparandole per palcoscenici più impegnativi. Ci tengo, infine, a lasciare un messaggio agli addetti ai lavori: non è un addio, ma solo un arrivederci. Conversano c’è e tornerà al più presto tra le grandi.”
L’abbandono dell’A1 è tuttavia una sconfitta per la città. Una Conversano che pur avendo imparato a memoria i nomi di campionesse immense come Babbo, Rotondo, Chiarappa, Barani, Giona, Lopriore, Ganga, ha accolto con indifferenza la scelta, legittima, dei dirigenti della società di pallamano di non iscrivere la squadra femminile e di investire sulla maschile. Una città che con le sue istituzioni politiche (sempre prodighe di consigli e proposte…in campagna elettorale) e le sue imprese (che andrebbero coinvolte) ignora di fatto concetti fondamentali. Come l’opportunità di sviluppare marketing territoriale intorno a questa eccellenza sportiva e di sostenere lo sport quale deterrente contro ogni devianza.
Riprendendo uno slogan della recente campagna elettorale, possiamo affermare che la città che tace di fronte ad un evento di questo tipo è la “città che non vogliamo”.
Questa è un ulteriore conferma che Conversano sta andando in deriva… troppo abituati ad eventi dove ci si diverte, si balla si mangia e si beve magari anche gratis. Quando invece si è chiamati a costruire, collaborare a proprie spese a quel punto si fa finta che la cosa pubblica non ci appartiene!
Cosa pubblica?
La cosa pubblica è un patrimonio che abbiamo in dote, come la pallamano. È un bene di tutti
C’è crisi e a volte le conseguenze sono anche queste.
Ho avuto il piacere di girare L Italia con la maglia “ pallamano conversano” dove tutti ci guardavano con ammirazione , complimentandosi X il nostro bel paese è bella gente.manifestazioni sempre ben riuscite anche in questo caso stessi complimenti…. X me solo orgoglio del mio bel paese che grazie solo a questo sport negli ultimi anni se ne parlava e si conosceva
Negli ultimi anni ho collaborato con questo bellissimo gruppo che ha portato la pallamano femminile ai vertici più alti, poi si sa che i soldi possono cambiare le carte in tavola; ma la nostra squadra era fatta di lavoro giornaliero e soprattutto un cuore grande che ha portato a vincere scudetti, coppe Italia, supercoppa e non dimentichiamo la vittoria con la forte squadra polacca del Lublin in coppa campioni; non dimentichiamo che grazie alla pallamano femminile, il pubblico di Conversano si è ravvicinato anche alla maschile, in quanto per gestioni del passato poco trasparenti, molta gente si era allontanata, pertanto la pallamano femminile è stata da volano per la pallamano in genere di Conversano. Un grazie di cuore va a questo meraviglioso gruppo di ragazze coadiuvate dalla mitica Fanelli Enza ed dall’insostituibile presidente Peppino Roscino, ricordando a tutti che le decisioni drastiche, sono quelle più sofferte; forse l’unico grande rammarico è stato forse il silenzio da parte di tutti, dovuto anche al momento storico che Conversano stava attraversando, ma lo stiamo facendo adesso tutti noi, e sicuramente ci sarà un seguito in questo post…. Forza Pallamano e un grazie ancora alla Indeco Conversano….
Andrea, hai interpretato perfettamente il mio pensiero: il rammarico del silenzio da parte di tutti davanti alla mancata iscrizione all’A1 della massima espressione dello sport femminile pugliese, qual è appunto, l’Amatori Handball
Spero che questa pausa faccia riflettere persone e istituzioni. Mi auguro che chiuso un capitolo di mie ragazze terribili se ne apre un’altro di ( ragazze super terribili.)
Conversano sta morendo piano piano…in ogni settore
Caro Antonio,
hai vissuto le dinamiche della storia dello sport conversanese e sai che nella storia ci sono state tanti fallimenti e rinascite. Ci sono stati momenti di gloria così come periodi di crescita , nei quali i ragazzi conversanesi e le loro famiglie hanno goduto lo spirito di aggregazione che lo sport genera. È indole del conversanese raggiungere massimi titoli ed eccellere, lo abbiamo dimostrato con tanti e tanti atleti e tante società sportive e ancora tanti cittadini che come Peppino ed Enza hanno dedicato molto della loro vita per far vincere “lo sport”. I ragazzi , parte principale delle società sportive , non subiscono alcuna ingerenza o quanto meno non modificano la voglia di stare insieme sulla base delle vittorie o sconfitte della propria società. Gli sportivi sono aggreganti, gli piace stare insieme, competere e giocare. Può cambiare presidente, categoria e compagno di squadra … ma la voglia di stare insieme per giocare permane.
Oggi ci sono state importanti riforme nel ‘terzo settore’ e le società sportive sono sempre più oberate da burocrazia e trasparenza dei bilanci. Possono essere anche queste le cause del fallimento delle strutture societarie sportive?
Sei sicuro che la politica, compreso il sottoscritto, sia stata messa a conoscenza di questo problema e di quanto sarebbe avvenuto?
Il tempo passa, e lo sport continua ad aggregare senza ascoltare quelle dinamiche che noi “adulti” vogliamo rendere pregnanti. Lasciamo che lo sport rimanga sano senza demonizzare le sconfitte.
Personalmente ti dico che non la reputo una sconfitta ma una rinascita.
Un caro abbraccio
Maurizio Galiano
Caro Antonio,
hai vissuto le dinamiche della storia dello sport conversanese e sai che ci sono stati tanti fallimenti e rinascite. Ci sono stati momenti di gloria così come periodi di crescita , nei quali i ragazzi conversanesi e le loro famiglie hanno goduto lo spirito di aggregazione che lo sport genera. È indole del conversanese raggiungere massimi titoli ed eccellere, lo abbiamo dimostrato con tanti e tanti atleti e tante società sportive e ancora tanti cittadini che come Peppino ed Enza hanno dedicato molto della loro vita per far vincere “lo sport”. I ragazzi , parte principale delle società sportive , non subiscono alcuna ingerenza o quanto meno non modificano la voglia di stare insieme sulla base delle vittorie o sconfitte della propria società. Gli sportivi sono aggreganti, gli piace stare insieme, competere e giocare. Può cambiare presidente, categoria e compagno di squadra … ma la voglia di stare insieme per giocare permane.
Oggi ci sono state importanti riforme nel ‘terzo settore’ e le società sportive sono sempre più oberate da burocrazia e trasparenza dei bilanci. Possono essere anche queste le cause del fallimento delle strutture societarie sportive?
Sei sicuro che la politica, compreso il sottoscritto, sia stata messa a conoscenza di questo problema e di quanto sarebbe avvenuto?
Il tempo passa, e lo sport continua ad aggregare senza ascoltare quelle dinamiche che noi “adulti” vogliamo rendere pregnanti. Lasciamo che lo sport rimanga sano senza demonizzare le sconfitte.
Personalmente ti dico che non la reputo una sconfitta ma una rinascita.
Un caro abbraccio
Come cittadino, osservatore e appassionato sono molto preoccupato dal fatto che, addirittura, molti non siano a conoscenza di questa grave perdita per lo sport conversanese, pugliese e nazionale, nonostante ne abbiano diffusamente parlato giornali e tv: oggi il Tg3 Rai ha parlato del Bari Calcio e del Conversano. Insomma, ne parla l’Italia e a Conversano non ne sa nulla nessuno? E’ possibile che il problema dell’Amatori Handball, patrimonio della città, della regione e dell’Italia intera, debba continuare ad essere “un problema di Peppino ed Enza”? Io credo di no. Peppino ed Enza andrebbero sostenuti e non lasciati soli.
Una cordata di imprenditori locali avrebbe potuto evitare un simile schianto. Ma non sappiamo se la problematica sia stata affrontata in tempi ragionevoli per recuperare le somme o se c’è una volontà dietro la non iscrizione o chiamiamola ‘rinascita’.
Mi dispiace tantissimo